Sindrome di Tourette: genio e creatività merito della dopamina
Sì, oggi ti parlo di Sindrome di Tourette e creatività. E te ne parlo partendo da un articolo sensazionale che ho trovato sull’ultimo numero di Mente & Cervello.
Di cosa si parla? Della correlazione che diversi studiosi in tutto il mondo hanno scoperto tra la genialità creativa e i livelli di dopamina nel nostro corpo.
Vediamo un po’…
Sindrome di Tourette e dopamina
Sulla creatività se ne sono dette di cotte e di crude. Thomas Edison disse che è per l’1% ispirazione e per il 99% traspirazione, Picasso disse che il peggior nemico della creatività è il buonsenso e Steve Jobs che non è altro che la capacità di collegare le cose.
Ma siamo sempre sul filosofico.
Da qualche anno, finalmente, i ricercatori sembrano aver scoperto il segreto biologico della creatività. E,a noi tourettici, riguarda molto da vicino. Sì, perché si tratta della presenza, nel nostro corpo, di un neurotrasmettitore endogeno che in noi abbonda: la dopamina.
I ricercatori hanno fatto partire i loro studi dopo aver analizzato le spiccate capacità ceative insorte in pazienti con Parkinson (quindi con bassi livelli di dopamina) a cui sono stati somministrati farmaci per far innalzare i livelli di questo neurotrasmettitore. I pazienti hanno sviluppato capacità e atteggiamenti tipici di noi tourettici.
Da un lato, infatti, sono insorti comportamenti ossessivi e compulsivi, dall’altro, però, sono sbucate dal nulla delle doti artistiche fuori dal comune. Ci sono parkinsoniani che hanno iniziano a scrivere romanzi, premiati addirittura in diversi concorsi, altri che hanno preso a dipingere quadri che hanno poi esposto, lasciando tutti a bocca aperta.
Così, gli scienziati si sono messi al lavoro.
Gli studi sulla creatività
Di studi ne sono stati effettuati molti, negli anni, ma i più significativi sembrano essere quelli condotti, nel 2010, da una gruppo di ricercatori guidati da Frederik Ullén, del Karolinska Institut di Stoccolma a cui si aggiungono gli approfondimenti condotti dalla neurologa Alice Flaherty, della Harvard Medical School.
La Flaherty ha notato che la dopamina migliora la memoria di lavoro e ciò agevola collegamenti mentali e “pensieri originali“, come li chiama lei.
A Stoccolma, invece, hanno sottoposto 14 volontari sani a test di intelligenza e di “pensiero divergente” (cioè, produrre nuove idee, muovendosi mentalmente in più direzioni). In questo modo, attraverso particolari macchinari, gli studiosi hanno evidenziato che maggiore era il livello di dopamina in circolazione, migliori erano i risultati ottenuti in fase creativa (pensiero divergente).
Hanno anche evidenziato come una troppa elevata concentrazione di dopamina sia spesso correlata a disturbi psichici come schizofrenia e bipolarismo, con tanto di allucinazioni. Ma questo è un altro discorso. E, comunque, come dice lo stesso Ullén: “Le rotelle potrebbero girare meglio quando alcune sono fuori posto” (Adoro quest’uomo…).
Una chicca: la stessa Alice Flaherty, a fine anni Novanta, è stata presa da una fase compulsivo-creativa che l’ha portata a scrivere il pluripremiato libro “The midnight disease“.
Sindrome di Tourette e dopamina: conclusioni
In conclusione, ecco spiegato come mai, in noi che abbiamo la Sindrome di Tourette e una forte presenza di dopamina nel corpo, la creatività e il pensiero divergente siano spesso così rilevanti. Ed ecco spiegato perché, ma queste sono parole dei menzionati studiosi, non mie, alcune patologie non sono state eliminate dall’evoluzione. Quasi come se Madre Natura avesse riconosciuto l’importanza della creatività, anche in presenza di patologie, per il prosieguo della razza umana.
Studi che ribadiscono, dunque, il sodalizio “genio e sregolatezza” di cui in Ast-Sit si parla da molto tempo.
La stessa Flaherty, in conclusione dell’articolo di Mente & Cervello, ci lascia con una frase che fa pensare molto: “Il mantenimento farmacologico della creatività è un elemento che non possiamo liquidare, se da esso dipendono la vita e il benessere emotivo di tanti pazienti.”
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