Recensione thriller psicologico: Phobia di Wulf Dorn
Ecco il thriller psicologico di Wulf Dorn, “Phobia”. Dorn è uno dei miei autori preferiti ma, stavolta, mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Non che sia un brutto libro, anzi, ma qualche appunto devo farlo. Tuttavia è e resta un libro meritevole!
Passiamo, come sempre, alla sezione (trama-pro-contro).
Trama
Londra, giorno d’oggi. Sarah viene svegliata nel cuore della notte da suo figlio. Il piccolo dice che c’è un uomo in giardino. Poco dopo, dal piano di sotto, le chiavi che cadono sul mobile, i passi sulle scale, i rumori in cucina, tutto fa sì che Sarah pensi che Stephen, suo marito, sia tornato a casa. Ma sarebbe strano. La donna scende. In cucina, dietro al frigo, c’è proprio Stephen. Ma qualcosa non va. Sembra lui… ma non lo è…
I pro di questo thriller psicologico
Il libro, come sempre, è facilmente leggibile, molto scorrevole, i capitoli sono brevi e accattivanti. Ci sono, qui e là, interessanti riflessioni sulla vita e su come la viviamo. Phobia si pone, dunque, come un thriller psicologico che vuole far riflettere il lettore sulla propria quotidianità e le proprie paure.
Spesso non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati, già solo a essere in vita. Le nostre giornate sono monopolizzate dalla ricerca della perfezione, di ciò che non abbiamo, di ciò che hanno gli altri, dalle nostre paure. E non ci rendiamo conto delle nostre fortune.
Forse, conoscere la morte può riportarci davvero in vita. Questo è il tema alla base di Phobia.
Come sempre, le descrizioni degli aspetti psicologici sono perfette. Wulf è molto bravo nell’interpretare e nel mostrare i pensieri e i comportamenti dei personaggi. Le scene in cui compare il piccolo, poi, sono davvero emozionanti e, a tratti, commoventi.
Una cosa che apprezzo sempre molto di Wulf Dorn è la capacità di emozionare, spaventare e intrigare senza mai ricorrere alla violenza esplicita. In un mondo editoriale in cui molti scrittori puntano sul disgusto e sull’orrore puro per impressionare facilmente il lettore, Wulf Dorn resta uno degli autori più intelligenti ed esperti, in grado di toccare leve emotive con raffinatezza.
I contro di questo thriller psicologico
Al contrario degli altri romanzi di Dorn, che ho amato moltissimo, questo thriller psicologico ha poco del thriller psicologico. Le avventure vissute dai protagonisti (tra cui Mark, il protagonista de “La psichiatra” grande successo di Dorn) sono da thriller, ma la storia non mi ha convinto come le altre.
Ma forse è colpa delle mie aspettative.
Se fosse stato presentato come un romanzo drammatico, probabilmente sarei rimasto meno deluso. Ciò che più mi ha lasciato l’amaro in bocca è la terribile somiglianza dell’antagonista del libro con il protagonista di questo film thriller, di cui non faccio nome (clicca sul link solo se vuoi rovinarti la lettura). Non è cosa da Wulf Dorn, ma può capitare anche ai grandi come lui.
Tuttavia, punto veramente negativo, della versione italiana (almeno di quella in mio possesso e acquistata all’uscita del romanzo), è il lavoro di editing.
Ovviamente nessuna colpa all’autore! Ci sono alcune cose che non quadrano, nella storia, e diversi errori grammaticali. Peccato.
Ad ogni modo, si tratta di un libro che vale la pena leggere. Come sempre, con le opere di Wulf Dorn. Però, sentivo il dovere di evidenziare anche questi aspetti “contro”, per onorare il patto di lealtà e trasparenza che ho stipulato con i lettori del mio blog.
Per concludere, forse l’autore avrebbe potuto sfruttare un po’ meglio il tema (peraltro davvero interessante e attuale) per creare un vero thriller psicologico intrigato e carico di mistero, come solo lui sa fare.
Sono certo che, nel prossimo lavoro, Dorn tornerà a stupirci anche sotto questo punto di vista.
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