Recensione romanzo thriller: “Ogni quindici minuti” di Lisa Scottoline
Oggi ti parlerò di un romanzo thriller che mi ha lasciato in bocca un gusto agrodolce: “Ogni quindici minuti” di Lisa Scottoline
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Trama
Il dottor Eric Parish è il direttore responsabile del reparto psichiatrico dell’ospedale di Philadelphia. Separato, con una figlia che adora, dedica gran parte del tempo al suo lavoro, a cui tiene molto. Tutto cambia quando il medico prende in cura Max, un ragazzo particolare, che sta per subire un grave lutto. Max ha pensieri ossessivi nei confronti di una ragazza da cui è attratto, ma che conosce a malapena: Renée. Ogni 15 minuti, Max deve eseguire delle compulsioni che, a sua detta, placano istinti di violenza. Quando Renée viene ritrovata morta, la vita di Max e quella di Eric vanno a rotoli. Max scompare nel nulla e ogni prova è contro di lui. Eric, intanto, viene accusato di molestie sul lavoro. Non gli resta che trovare Max e porre fine alla storia. Ammesso che una fine vi sia.
I pro di questo thriller
“Ogni quindici minuti” è un libro che si legge volentieri e in modo scorrevole. Lisa Scottoline scrive bene e anche la traduzione in italiano è ben curata, anche a livello di editing. I personaggi sono davvero tridimensionali, come si usa dire. Sono reali, sembra di sentirli, di vederli, di viverli.
Mi sono piaciute molto anche le descrizioni mediche e alcuni particolari che molti lettori hanno ritenuto inutili. Mi sono piaciuti perché sono segno di un buon grado di approfondimento della lettrice (come troviamo poi scritto nei ringraziamenti) e perché rendono ancora più reale il tutto. Sembra davvero di vivere la quotidianità di un reparto di psichiatria, in alcuni punti.
Molti intrecci, molti misteri, molti punti in sospeso che ti spingono a leggere ancora e a voltare pagina. Questo l’ho apprezzato molto.
I contro di questo thriller
Il contro principale è il fatto che tutto ciò sembra essere vero sino a poco prima della fine. Il finale mi ha un po’ deluso, con tutti quegli intrecci mi aspettavo qualcosa di più eclatante, mi aspettavo la rivelazione di tutti gli assi in stile poker, pian pianino. Invece, la scrittrice ha gettato tutto d’un fiato, in un paio di capitoli, il nome del colpevole, senza che, peraltro, se ne potesse intuire l’identità un po’ prima, in quel particolare che ti fa dire: no, non ci avevo pensato! Lo stesso titolo, mi sarei aspettato che c’entrasse davvero qualcosa, in tutto ciò.
Tuttavia, credo che valga la pena leggere questo romanzo, ci sono ottimi spunti di riflessione.
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