Recensione romanzo thriller: Polvere nera
È arrivato il nuovo thriller di Alex B. Di Giacomo, scritto a quattro mani con Massimiliano Griner. Il titolo: Polvere nera.
Un conspiracy thriller ambientato negli anni Settanta. Un cronista sulla via del tramonto e uno sbirro doppiogiochista che si vende al miglior offerente. Sullo sfondo, le stragi di Stato, il boom economico, le canzoni pop, la nascita delle tv commerciali e la fine delle ideologie.
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Trama
1974. Franco Iacolano, un giornalista col vizio del bere, indaga sui rapporti tra le istituzioni corrotte e un piano golpista. Bruno Terzi, influente funzionario del Viminale, sembra invece lavorare per favorire una svolta autoritaria. Attraverso il confronto tra due personalità opposte e inconciliabili, Polvere nera esplora gli anni Settanta dei misteri e delle trame occulte, delle BR e delle cellule neofasciste, nell’epoca della nascita della “telecrazia”, in una struggente epopea noir. In un celebre articolo, Pasolini diceva: “Io so i nomi dei responsabili delle stragi, del tentato golpe, di coloro che dietro le quinte, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni”. Gli autori di questo “romanzo criminale” degli anni di piombo provano a svelare con ritmo cinematografico la verità che nessun libro di storia potrà ricostruire, la verità dietro una lunga scia di sangue, quel cambiamento epocale ma oscuro le cui tragiche conseguenze paghiamo ancora oggi.
I pro di questo thriller
Polvere nera è un romanzo cupo e visionario, un “Italian Tabloid” dal ritmo forsennato che ci porta a scoprire l’altra faccia del Belpaese: la zona grigia del recente passato.
Personaggi intriganti e ben delineati, insieme ad atmosfere cospirative (ma anche nostalgiche, per noi che abbiamo vissuto quegli anni), rendono questo thriller particolarmente piacevole.
Lo stile narrativo, poi, è scorrevole e coinvolgente, la maestria degli autori si nota con facilità e gusto. Ecco un piccolo stralcio, giusto per confermare quanto detto:
«Li persuaderò che non ci saranno problemi. Nessuno al mondo può desiderare che continui questo sfacelo economico e morale. Nessuno.»
Bruno lesse negli occhi del Comandante riprovazione. I sotterfugi, le ambiguità e i tradimenti che avevano segnato la fine della guerra ora si ripresentavano, se possibile ancora più intricati. Il Comandante aveva sempre cercato di rimanere estraneo a questi giochi, ma inutilmente.
I contro di questo thriller
Purtroppo non è stato pubblicato in self publishing. E di questo me ne dispiaccio. 🙂
Davvero, per ora non saprei cosa inserire tra i contro. Se mi verrà in mente qualcosa, aggiornerò la recensione.
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