Recensione romanzo thriller: Il libro del male
Oggi ti voglio presentare un ottimo romanzo di James Oswald, nuovo autore di thriller del Regno Unito. Una penna di talento.
Come sempre, non mi dilungo, vediamo subito insieme la recensione. Ti ricordo che i link riportati fanno capo al mio programma di affiliazione Amazon.
Trama
Dieci anni. Dieci donne. L’ultima è stata Kirsty, la fidanzata dell’ispettore Tony McLean. Finché Donald Anderson, il killer di Edimburgo, non ha commesso un grave errore, consentendo a McLean di porre fine a quella catena di ferocia. Dodici anni dopo, Anderson è morto, è stato ammazzato in cella, ma il tempo di assaporare la vendetta per McLean non è ancora arrivato. Con l’avvicinarsi del Natale, infatti, un altro corpo viene rinvenuto: una ragazza nuda, legata a un ponte, e sottoposta allo stesso brutale rituale di anni addietro. Un killer che emula le gesta di Anderson? O l’uomo messo in prigione era quello sbagliato? O forse Il libro del male, un antico e oscuro manoscritto, sta guidando la mano di assassini diversi? McLean è costretto a riaprire il capitolo più doloroso di tutta la sua carriera e scoprire il tassello mancante prima che l’assassino colpisca ancora.
I pro di questo thriller
Il libro del male è un romanzo davvero particolare. A tratti ruvido e bastardo, a tratti addirittura poetico. L’autore è bravissimo nel farci vivere le emozioni e la vita maledetta di McLean. Così come è bravissimo a far aleggiare l’oscura ombra dell’Assassino di Natale per tutto il libro, confondendoci le idee e trascinandoci all’interno di labirinti mentali.
Nel nome del male, primo capitolo della serie, è stato un thriller osannato dal pubblico e dalla critica, consacrando James Oswald come uno dei più grandi scrittori di crime fiction contemporanei. Con questo seguito, Oswald ha raccolto ancora più consensi, vendendo 80mila copie appena pubblicato.
Peraltro, sono fiero di poter recensire il libro di uno scrittore che, come me, per anni, ha scritto solo per passione, finché un giorno ha deciso di autopubblicare su Amazon il primo thriller della serie dell’ispettore McLean: Nel nome del male. Nel giro di pochi mesi, l’eBook è stato scaricato da oltre 350.000 lettori (e io che mi sentivo orgoglioso delle mie 5mila copie in 6 mesi, con Casus belli… mi sento una nullità 🙂 ) tanto da portare la Penguin ad acquistare i diritti di tutta la serie, già venduta in più di 12 Paesi, con cifre da capogiro.
Un doveroso complimento va anche alla casa editrice, per la traduzione e l’editing. Quando leggo libri senza errori e ben interpretati (nel caso di autori stranieri), me la godo sempre. Odio leggere libri illeggibili!
Il libro del male è un thriller cupo e inquietante, nel suo complesso, sono certo che affascinerà anche il pubblico italiano.
I contro di questo thriller
Se proprio vogliamo trovare un punto debole di questo libro, possiamo cercare negli stereotipi. Sì, direi che l’unico neo è che, a volte, lo scrittore cade in alcuni stereotipi di insegnamento statunitense, come: i serial killer, agenti bastardi, dialoghi che ne ricordano altri e cose così. McLean, al cinema, lo vedrei ben interpretato da un cupo e bastardo Clint Eastwood, che ha già dato il volto al Terry McCaleb di Micheal Connelly.
Ma, nel complesso, questo piccolo neo si perde nella qualità del libro e, devo dire, alle volte non dispiace nemmeno. Si sa, la mente umana è programmata per godere della certezza, della routine, del già conosciuto. Ecco perché questo elemento può generare anche un piacevole senso di “familiarità”, permettendoci di godere meglio di questo thriller, in pieno relax.
In conclusione, si tratta di un libro che ti consiglio vivamente di leggere. Poi mi dirai… 😉
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