Cosa mi ha insegnato la Tourette: pensare con la propria testa
Già, è stata la mia esperienza con la Sindrome di Tourette a farmi realizzare l’importanza di questo atteggiamento. Ma cosa intendo con “pensare con la propria testa”?
Se avessi dato retta ad altri (a molti altri), avrei continuato a credere che i miei tic e i miei pensieri ossessivi non fossero altro che prodotto dell’ansia. Avrei continuato a vivere senza sapere chi fossi davvero.
E anche dopo aver scoperto, sul Web, l’esistenza della Tourette, se non avessi ragionato con la mia testa, mi sarei fatto imbottire di farmaci dal primo medico incompetente o mosso da interessi di altro tipo (leggi “economici”).
È stata, infatti, la mia diffidenza, la mia testardaggine a permettermi di scoprire la Tourette e a far sì che io scegliessi le terapie psicologiche e rieducative di Ast-Sit Onlus, come cura.
E, allora? Qual è l’insegnamento che c’è dietro tutto ciò? Come dico nel titolo: imparare a pensare con la propria testa.
Ogni giorno vieni bombardato da migliaia di stimoli, da centinaia di informazioni e, spesso, il tuo cervello si rifiuta di ragionare, abbandonandosi alla serenità del “se l’hanno detto, sarà vero”. Il cervello umano non vede l’ora di adagiarsi ed evitare di mettere in discussione le informazioni ricevute.
Ma anche chi ci fornisce le informazioni e chi decide per noi, troppo spesso, purtroppo, non vede l’ora che tu abbandoni il tuo senso critico per affidarti ciecamente alle sue parole.
Vuoi qualche esempio? Te ne darò due.
Alcuni mesi prima di morire, lo psichiatra di fama mondiale, Leon Eisenberg, ha rilasciato una dichiarazione sconvolgente, che conferma quanto io cerco di dire da un bel po’ con i miei post e le mie esternazioni pubbliche: la sindrome da iperattività e deficit di attenzione (ADHD) è stata diagnosticata in modo eccessivo, in questi anni, e io credo per un solo scopo, ovvero favorire la produzione di medicinali in grado di arricchire alcune multinazionali del farmaco.
Diverse indagini mediche hanno dichiarato che i farmaci, per alcune “patologie”, sono del tutto inutili, o servono a poco. La “cura” migliore sarebbe, invece, una terapia rieducativa.
Ma non a tutti piace questa linea di pensiero. Non perché sia inefficace, al contrario, proprio perché efficace e quindi, potenzialmente pericolosa per i propri obiettivi economici.
Perché tutto il mondo (o quasi) ha creduto, allora, alla definizione di “malattia” per i bimbi troppo vivaci e distratti, arrivando a imbottirli di farmaci dagli spaventosi effetti collaterali, anziché rieducarli? Perché un illustre scienziato di fama mondiale come Eisenberg e i suoi colleghi hanno detto che era così.
Eisenberg, per far comprendere meglio ciò che voglio dire, ha ricevuto il premio “Ruane Prize for Child and Adolescent Psychiatry Research”, è stato membro dell’American Psychiatric Association dal 2006 al 2009, parte del Comitato di redazione del DSM V e dell’ICD XII, nonché membro dell'”Organizing Committee for Women and Medicine Conference”.
Riconoscimenti meritati, per carità. Ma con tanta fama e credibilità, miliardi di persone al mondo si sono adagiate e hanno pensato: se lo dicono lui e i suoi colleghi è certamente vero che si tratti di una malattia da diagnosticare e curare. E il gioco è bello che fatto! Solo pochi si sono posti il problema che quel determinato bimbo con ADHD potesse essere trattato in altro modo o che, magari, non si trattasse proprio di ADHD.
Peraltro, in giro c’è anche di peggio.
Anni addietro, nel rapporto “Financial Ties between DSM-IV Panel Members and the Pharmaceutical Industry“, diversi investigatori dichiararono, a seguito di dure indagini, che moltissimi membri del DSM IV (il manuale, o la “Bibbia” come lo chiama qualcuno, dei disturbi mentali a livello mondiale, dove si sanciscono e “creano” nuove “malattie”) avevano uno o più rapporti di interesse economico con aziende dell’industria farmaceutica.
Il 100% di coloro che si occuparono dei disturbi dell’umore e di schizofrenia e altri disturbi psicotici, ad esempio, avevano legami di interesse con l’industria farmaceutica.
Un esempio su tutti? Nel rapporto si dice che l’assistente Direttore della Pediatric Psychopharmacology Unit del Massachusetts General Hospital ricevette 1 milione di dollari dall’industria farmaceutica tra il 2000 e il 2007.
Dunque, ci si dovrebbe chiedere: le malattie dichiarate nei vari DSM, sono oggettivamente malattie, o sono state create solo per far arricchire l’industria farmaceutica in cambio di denaro o favori?
Ma questo non accade solo negli Stati Uniti. Accade anche qui da noi. Hai letto questa notizia? È solo uno dei tanti casi. Quindi: ragiona con la tua testa nel momento in cui un medico ti prescrive farmaci, o ti propone ricoveri e interventi di vario tipo. Non farti abbindolare, la salute è la tua!
Ma ti avevo promesso due esempi, ecco il secondo.
Un altro punto su cui batto spesso, è l’arretratezza tecnologica e informatica del nostro Bel Paese. Dunque: quale miglior pretesto dell’istruzione per far sì che l’Italia, i giovani in primis, si avvicini al futuro?
Bene, molte persone, però, a seguito di questa protesta dell’Associazione Italiana degli Editori, hanno davvero creduto che l’iniziativa del Ministro Profumo di sostituire i libri cartacei con gli eBook, nelle scuole, fosse davvero una potenziale minaccia all’istruzione dei propri figli.
Sono poche le persone che hanno ragionato con la loro testa e hanno capito che, in realtà, l’Associazione Italiana degli Editori sta cercando di difendere solo i propri interessi economici e che gli editori non sono ancora pronti per affrontare un simile balzo in avanti nel tempo (anche se nel resto del mondo è già una realtà).
In questo caso ci si dovrebbe chiedere: perché mai non dovrei risparmiare soldi e dovrei precludere a mio figlio la possibilità di studiare su un eBook reader che non stanca gli occhi, o impedirgli di andare a scuola con uno zaino più leggero che non gli spezzi la schiena?
Ecco, mi sembra che i due esempi siano molto calzanti, mi sembra che spieghino per bene perché conviene sempre pensare con la propria testa e non lasciarsi abbindolare.
Tu che ne dici?
Image credit: https://www.kratomiq.com/
8 Commenti
Sono un’insegnante e conosco benissimo ciò di cui parli: sindrome di Tourette, ADHD, eccetera sono solo alcuni dei disturbi diagnosticati ai miei studenti.
Ti ringrazio per l’articolo: mi hai aperto un mondo e sicuramente intavolerò l’argomento con qualche genitore. Ti assicuro che ce ne sono tanti che non gradiscono che i propri figli siano imbottiti di farmaci.
In quanto al marciume commerciale, si sa… La madre dei disonesti è sempre più incinta di quella degli stupidi!
Per quanto mi riguarda, cerco di mettere praticare e di insegnare ai miei figli a praticare l’indipendenza intellettuale.
Grande Maria Cristina!
Grazie a te per questo commento.
E sappi che, se dovessi avere bisogno di informazioni o supporti, io ci sono sempre.
A presto!
RT
E poi, francamente, io non mi sento molto normale e… sono orgogliosa di non esserlo! :-))
Da studente di medicina trovo offensive le tue esterenazioni generalizzate verso la “classe” medica. Non puoi fare di tutta l’erba un unico fascio.
Trovo quantomeno azzardato il secondo esempio! Parli per sentito dire immagino, io a studiare su un ebook ci ho provato (e credimi studio molto) ed è assolutamente infattibile, sebbene farebbe risparmiare un bel po’ di soldi (hai presente quanto costi un libro di medicina? alcuni sono oltre i 200 euro, per un esame!)
Per concludere, va bene pensare con la propria testa, ma sempre ricordare che dr.google non è laureato, che su internet si trova tutto il contrario di tutto, tante informazioni giuste ma tante assurdità e cose anche pericolose, quindi se non si ha la cultura scientifica necessaria meglio evitare di farsi influenzare troppo, comunque essere critici in ogni caso! E fidarsi di chi ha speso una decina d’anni della propria vita a studiare ore e ore ogni giorno per giorno per assistere ciascuno di noi!
Ciao Mario,
prima di tutto vorrei chiarire che io non ce l’ho con la classe medica. Ci tengo a dirlo!
Se non fosse stato per medici competenti, almeno un paio di volte nella mia vita, me la sarei vista brutta.
E non faccio di tutta l’erba un fascio. Infatti parlo di medici incompetenti e riporto esempi chiari.
Non è da me sparare sul mucchio, o evidenziare responsabilità di altri senza prima essermi documentato in modo approfondito su fonti certe.
Per il secondo esempio (che non ha nulla a che vedere con la critica a medici prezzolati e incompetenti, ci tengo a precisarlo per non confondere le due cose), non parlo affatto “per sentito dire”.
Come ho detto poco fa, non è proprio nel mio stile.
Piuttosto, parlo con dati alla mano sull’arretratezza del nostro Paese.
Studiare e leggere con gli eBook è fattibile. Io lo faccio da tempo. Si tratta solo di abitudine. Certo, gli eBook non potranno sostituire in todo il cartaceo, ma possono dare una grossa mano.
Ad esempio, potrebbero aiutare gli studenti più piccolini a non portare pesanti zaini in spalla, o a mano, nelle loro giornate discuola.
In conclusione, vorrei tranquillizzarti: non è che io non mi fidi di chi, come te, ha speso anni e anni a studiare per aiutare gli altri, semplicemente non mi fido di chi, dopo questo percorso, ha iniziato a vedere la professione medica come un redditizio modello di business e non come una missione a favore del prossimo, subordinando il giuramento di Ippocrate al dio denaro.
Comunque, pienamente d’accordo con te sulla pericolosità e l’infondatezza di alcune informazioni Web.
Bisogna sempre essere critici e affidarsi a fonti imparziali e professionali.
RT
E per la serie “due indizi fanno una prova”, ecco un altro sconvolgente coming out di un dirigente di Big Pharma. Stavolta si parla del Prozac: http://www.scoop.it/t/sindrome-di-tourette-e-dintorni/p/4020340295/2014/04/27/ex-membro-di-big-pharma-ho-contribuito-alla-morte-di-persone-col-prozac
Ciao Carissimo Roberto,
Mi permetto di rispondere al Sig. Mario Studente in medicina, innanzitutto che nessuno vuole discriminare la categoria dei medici, in quanto esistono molti medici competenti in merito, ma soprattutto, in grado di comprendere le problematiche della tourette non solo a livello medico.. se non fosse stato per certi specialisti, io non avrei tenuto sotto controllo certe sintomatologie in momenti particolarmente difficili e di fortissimo stress.. quasi sempre cagionato da danni alla mia immagine e al mio pubblico decoro. Inutile dire che i danni alla mia immagine sono stati cagionati da un errore di diagnosi di ben 20 anni fa, per il quale non sono nemmeno stato risarcito, e questo danno e’ stata la principale causa, di innumerevoli pregiudizi lavorativi e sociali, di cui sia io che mia moglie paghiamo tutt’ora le conseguenze. Tuttavia, se non fosse stato per alcuni specialisti come il Prof. Gianfranco Morciano o il Dr. Parisi io non avrei potuto gestire tutti i sintomi dipendenti dal conseguente stress. E non mi riferisco solo ai tic. E stato un excursus di esercizi tattili e rieducativi, durata ben 2 anni dal mio ultimo contratto lavorativo nel 2014. Inutile dire quali sono state le cause del mobbing, oltre ai tic… La terapia farmacologica peraltro e’ stata solo un supporto momentaneo.
Detto questo, va precisato, che noi tourettici siamo persone i cui particolari sintomi spesso sono alterati in situazioni di forte stress, facile pensare quando si ha la nomina di “residuati manicomiali” quanto sia forte il timore del pregiudizio altrui. Un medico, pertanto, dovrebbe rendersi conto che, di fronte al manifestarsi incoercibile di certe sintomatologie si ha una persona perfettamente consapevole sia delle cause che le alterano per non parlare poi delle sintomatologie stesse, anziche’ accanirsi terapeuticamente se non fare nulla a discapito della tutela della DIGNITA’ e del PUBBLICO DECORO di una persona “affetta”, dopo aver compreso da quell’errore che di fronte non ha uno schizofrenico, ma un “tourettico”, che comunque e’ persona capace di in tendere e di volere: detto per inciso, sappiamo di per certo che l’incapacita’ di trattenere emozioni è deleteria in una società in cui si deve avere un certo “decoro” per poter se non altro avere un lavoro di tutto rispetto e mantenere una famiglia. (e il non farlo genera stress).
Siamo, persone “capaci di intendere”, ben al corrente delle problematiche che possono scaturire da una situazione di “deprezzamento sociale”, specialmente in situazioni in cui ci sono stati “errori di diagnosi” in cui l’imprinting sociale e’ profondamente deturpato da una opinione dipendente (oltre che dai soli sintomi ticcosi senza contare le sintomatologie correlate di per sé molto, molto umilianti anche per noi stessi). Per quanto complicato sia elargire la capacita di “volere” Le faccio notare caro Dr. Mario, che essendo ben consapevoli che certi “errori” causano nelle persone forte pregiudizio, e quel pregiudizio conseguente causa aumenti sintomatologici notevoli che “potrebbero” inevitabilmente incrementare in maniera negativa il pregiudizio stesso, confermando come veritieri “eventuali” errori di diagnosi stessi. Siamo pertanto, costretti a dover dare delle spiegazioni. Il problema e’ che dal momento che si hanno certe “nomine” difficilmente si e’ presi in considerazione e questo genera stress. Purtroppo spesso chi ha sbagliato questo lo sa benissimo e non fa assolutamente nulla per ovviare al problema! Purtroppo come diceva Sacks, la tourette è molto complicata e lo confermo.
Un aspetto prettamente organico, tattile sensoriale, che tuttavia implica un aspetto esistenziale. Quello della persona affetta in relazione ai pregiudizi altrui, e certi accanimenti terapeutici sono più aggravanti e deleteri che altri. Da un anno a ora ho potuto constatare una cosa sulla tourette: la scomparsa dei sintomi implica il potenziamento di altre caratteristiche intuitive, ma anche di sensibilita’, particolarmente elevati rispetto ad altre persone. Forse sia questa sola cosa che dà fastidio a molti, specialmente quando e’ stato fatto un errore?
Mi permetto una domanda, da profano della medicina e nel rispetto della categoria dei medici tra cui esistono molti specialisti che, seppur sbagliando, sono persone molto stimate e competenti anche a parer mio: non sarebbe meglio che certi specialisti dal momento che sbagliano, e, mi riferisco anche a certi psicologi approfondiscano, magari colloquiando con un medico che la conosce bene? Dico questo perché molti, sia medici ma anche psicologi (e non faccio nomi), che hanno studiato la TS all’esame universitario e che dicono di conoscerla benissimo, peccato poi non considerino l’aspetto tattile definendolo un disturbo della volonta’ e che i tics sarebbero un vizio che si può rimanifestare. E che cio’ nonostante non vogliano parlare con chi la conosce veramente, se non altro per approfondire…. chissà come mai.
Cari Saluti
Marco
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